Il nuovo limite verso il basso è di 16 anni. Così la app di messaggistica istantanea WhatsApp applica in anticipo il nuovo regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (Rgdp).
Il limite precedente era di 13 anni, età minima per l’utilizzo dell’app nell’Unione europea. Nell’annuncio si spiega che fuori dall’Ue l’età resta invece invariata. “Il mese prossimo, l’Ue aggiornerà le sue leggi riguardanti il rispetto della vita privata per chiedere più trasparenza quanto al modo in cui i dati degli utilizzatori di internet sono usati online”, si legge in una nota di WhatsApp. Per questo “l’app aggiorna le sue condizioni di utilizzo e la sua politica di confidenzialità laddove l’Rgdp prende effetto”.
Fin qui il comunicato. Molti analisti però si affrettano a spiegare che in realtà cambierà poco o nulla. Intanto, per i minori di 16 anni, come accadeva prima per i minori di 13, saranno i genitori a firmare l’autorizzazione per i propri figli, il che accadrà praticamente sempre, visti i costi degli sms e il fatto che i messaggi chat sono gratis. In secondo luogo, tutto si riduce a un problema di controllo: chi sarà in grado di verificare se l’utilizzatore del telefono, magari intestato a un genitore, è minore di 16 anni o no? In pratica nessuno. Ma la forma è salva