“Nessun componente del Gruppo di Coordinamento di A&I, né tantomeno Piercamillo Davigo ed Alessandro Pepe, hanno mai avuto incontri e colloqui col nuovo Ministro della Giustizia
o con altri esponenti del Movimento 5 Stelle per parlare di incarichi al Ministero”. Puntuale come un orologio, arriva a stretto giro la smentita alle notizie di stampa che raccontavano di movimenti intorno a via Arenula. Con una nota Autonomia e Indipendenza, la corrente che ha come leader Davigo, parla di “un’opera di disinformazione” con cui si tenta “di delegittimare, in vista delle prossime elezioni del Csm, un gruppo associativo che è nato proprio per denunciare i pericolosi e non trasparenti legami tra politica e magistratura”.
“Non ci interessa replicare i soliti meccanismi non trasparenti di occupazione del Ministero attuati sino ad oggi”, afferma il gruppo, convinto che il nuovo Guardasigilli “sceglierà i propri collaboratori non seguendo le logiche del passato e al solo scopo del miglior funzionamento del Ministero e del sistema Giustizia”.
Poche ore dopo la precisazione su twitter dello stesso ministro Bonafede: “Leggo i giornali che scrivono di nomine al Ministero come se si parlasse di calciomercato, inventando telefonate inesistenti. Volevo rassicurare tutti che le nomine, come ha sempre fatto il Movimento 5 Stelle guarderanno al merito e alle competenze”.