Verbali d’udienza da Vibo, “ove il soprabito tiene luogo del riscaldamento”

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“Questo Giudice del Lavoro da’ atto d’aver tenuto l’odierna udienza al solo fine d’adempiere ai propri doveri d’ufficio, nonostante le rigide temperature raggiunte all’interno del locale adibito a sua aula d’udienza”… C’è un che di epico, come nelle ultime lettere del capitano Robert Falcon Scott alla moglie dai ghiacci del polo: “Nelle brevi ore per il pranzo utilizzo quel poco di calore per scrivere lettere in vista di una possibile fine”…
Invece questi sono i verbali d’udienza del giudice del lavoro Ilario Nasso da Vibo Valentia, disperso fra i ghiacci del nuovo palazzo di giustizia della città, dove i lavori non sono ancora finiti. In un paese civile non s’immaginerebbe di leggere cose simili, invece accade nella sede staccata del Palazzo di Giustizia vibonese di via Lacquari, ove “le parti presenti – annota ancora Nasso – a parziale rimedio dell’invivibilità dell’ambiente, sono costrette a non spogliarsi del soprabito, il quale tiene luogo del sistema di riscaldamento del tutto inservibile e non operativo. Il sottoscritto magistrato rappresenta, altresì, la persistente oscurità, pressoché totale, del corridoio di comunicazione dell’aula d’udienza con la cancelleria (e la stanza) del magistrato medesimo, percorso anche dall’utenza esterna, oltreché dai dipendenti in servizio, e segnala, inoltre, come, nel caso dell’udienza, per alcuni secondi sia mancata la corrente elettrica e l’illuminazione dell’aula”.
Le frasi sono state annotate sul verbale d’udienza del 28 novembre, il giudice ha segnalato la penosa condizione della struttura al Consiglio superiore della magistratura e al Ministero della giustizia. Il 19 dicembre il magistrato ha dovuto poi scrivere anche all’Azienda sanitaria provinciale e all’Ispettorato del Lavoro di Vibo: “Si da’ atto della persistenza, ininterrotta, delle proibitive condizioni ambientali di svolgimento dell’udienza, a motivo delle temperature insopportabilmente rigide, con pregiudizio per la salute del Giudice, dei Procuratori e delle parti presenti, e conseguentemente dispone trasmettersi la presente relazione”.