Si è parlato nei giorni scorsi degli uffici di prossimità presentata dal ministro, collocati anche negli ospedali, per avvicinare il cittadino alla giustizia. Qualche autorevole suggerimento viene dal professor Piero Sandulli, nella speranza che a via Arenula ne facciano tesoro.
“Il progetto degli Uffici di prossimità della giustizia, presentato, nei giorni scorsi dal Ministro Bonafede, pur avendo il meritevole scopo di aiutare i cittadini a risolvere talune complessità di approccio alla tutela, in particolare nell’ambito della volontaria giurisdizione, suscita non poche perplessità legate ad una non spiccata distinzione tra “volontaria giurisdizione non contenziosa” e “volontaria giurisdizione contenziosa”.
Invero, la prima implica una attività meramente amministrativa che non ha alcuna necessità della funzione giurisdizionale, la quale potrebbe essere affidata alla sola gestione degli uffici amministrativi, anche territoriali, da allocarsi, ad esempio, presso i Comuni; mentre la seconda, implicando funzioni giurisdizionali, non può prescindere dalla attività di giudici ed avvocati.
Inoltre, il progetto promosso dal Ministro Bonafede per produrre un efficace risultato deve, necessariamente, coinvolgere gli Ordini professionali, che, invece, sono solo parzialmente coinvolti nel progetto che ha già visto avviata la sua fase sperimentale in Piemonte, Lombardia e Toscana. Infatti, solo attraverso la collaborazione degli Ordini sarà possibile dare soluzione ai quesiti, non sempre semplici, che discendono dalla attuazione di taluni istituti della volontaria giurisdizione non contenziosa.
Infine, è necessario ricordare che una cosa è il “servizio” in favore della giustizia al quale può ascriversi l’attività degli Uffici di prossimità, altra è la “funzione giurisdizionale” di natura costituzionale (art. 24 Cost.) che non può prescindere dalla attività dei giudici e dalla difesa accordata dagli avvocati dalla stessa Carta costituzionale.
Va ricordato che alla metà degli anni settanta, del passato secolo, il Prof. Luigi Montesano (La tutela giurisdizionale dei diritti, UTET 1976, Torino) suggeriva la separazione della volontaria giurisdizione non contenziosa dalla funzione giurisdizionale. A distanza di quasi mezzo secolo è auspicabile che il Ministero di giustizia sappia far tesoro di quel suggerimento”.

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