“Ucciso da un calabrone”. Milano, addio all’avvocato Barozzi

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Ucciso probabilmente dalla puntura di un calabrone. E’ morto così, a 61 anni, l’avvocato Sergio Barozzi, giuslavorista milanese stroncato da uno shock anafilattico nella sua casa di campagna a Nizza Monferrato, in provincia di Asti.
Vicepresidente del gruppo regionale lombardo dell’Associazione Giuslavoristi Italiani, era stato per tre volte consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano. Nel 1982 aveva partecipato alla fondazione dello studio BBS, dove aveva lavorato per 20 anni, passando poi alla Eversheds, di cui era stato socio dal 2003 al 2011. Da ultimo aveva fondato la Lexellent, dove era rimasto fino all’inizio del 2018 per poi passare allo studio legale Sza.
“Schietto, ironico, intelligente, sempre capace di sorridere – il ricordo dello scomparso sul sito Legalcommunity – Sergio Barozzi ha contribuito in maniera attiva al cambiamento che negli ultimi anni ha interessato la professione legale nel nostro Paese mettendo in discussione i retaggi del passato e cercando di infondere, in tanti colleghi spaventati dall’evoluzione rapida delle cose, fiducia nel futuro”.
Un ricordo di Barozzi, tifoso interista ma pure grande appassionato di rugby, arriva anche dal Cus Milano, che dedica un pensiero alla moglie e ai due figli: “Giovanna, Idano, Emilio. Noi vi abbracciamo, vi stringiamo con affetto nel ricordo di un uomo speciale, che ci mancherà, e non solo la domenica al Giuriati”. Proprio nel centro sportivo nella periferia di Milano, mercoledì si terrà una cerimonia per ricordarlo.