Dopo la sentenza sulla donna “troppo brutta per essere stuprata” e quella sulla “tempesta emotiva”, un altro verdetto, stavolta di primo grado, in arrivo da Genova, suscita nuove polemiche: la pena dimezzata all’assassino perché la vittima, la sua compagna, “lo aveva illuso”.
Ne parla Il Secolo XIX. Per l’omicida il pm aveva chiesto una pena di 30 anni, l’uomo aveva ucciso la ex a coltellate dopo aver scoperto che lei non aveva mantenuto la promessa di lasciare l’amante. Motivo per il giudice, per concedere le attenuanti generiche e condannarlo a 16 anni, considerando che era stato mosso “da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento”.
L’assassino, continua la sentenza, “ha agito sotto la spinta di uno stato d’animo molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile”. “Non ha agito sotto la spinta di un moto di gelosia fine a se stesso, per l’incapacità di accettare che la moglie potesse preferirgli un altro uomo, ma come reazione al comportamento della donna, del tutto contraddittorio che lo ha illuso e disilluso allo stesso tempo”. Di qui le attenuanti, combinate con lo sconto di un terzo della pena per l’abbreviato.
“Con questa motivazione e’ stato riesumato il delitto d’onore”, il commento dell’avvocato Giuseppe Maria Gallo che assiste i familiari della vittima: “Ormai assistiamo a un orientamento più culturale che giuridico, gli omicidi a sfondo passionale sono inseriti in un circuito di tempesta emotiva”.

Le password del defunto passano agli eredi
Le password del caro estinto? Passano agli eredi insieme ai beni materiali,