Tutto sarebbe cominciato con le prime ammissioni di due avvocati arrestati a Messina nel febbraio scorso. Nello studio di uno – rivela la Repubblica con un pezzo di Alessandra Ziniti – sarebbe stato trovato un elenco di 35 sentenze amministrative aggiustate
che avrebbero portato le procure di Roma e Messina a iscrivere nel registro degli indagati qualcosa come 20 magistrati amministrativi anche del Consiglio di Stato.
“Sentenze amministrative comprate e un’azione di dossieraggio per inquinare e depistare importanti inchieste penali – si legge nel pezzo – … Lo scenario, gravissimo e desolante al tempo stesso, che si apre è quello di un Consiglio di Stato e di un Consiglio di giustizia amministrativa fortemente condizionati dall’attivismo di un numero molto consistente di giudici a libro paga che avrebbero preso mazzette per favorire i clienti più importanti”… Un’inchiesta tutta da leggere su Repubblica a pagina 21.