Tendopoli Bari, tutti contro il decreto di Bonafede

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Niente corteo, fermato dal pericolo maltempo, ma l’assemblea degli avvocati, organizzata a Bari dall’Unione delle Camere Penali italiane nell’ambito dell’astensione indetta per l’emergenza dell’edilizia giudiziaria penale barese. Al centro del dibattito il decreto legge voluto dal ministro Bonafede per tamponare l’emergenza e il trasferimento nella ex sede del tribunale di Modugno.

“Sono stato convocato per domani al ministero della Giustizia per la sottoscrizione della convenzione su Modugno. Non firmerò, mi rifiuto di essere firmatario di una convenzione che condanna la giustizia barese, e non andrò all’incontro”: così il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì. Un’ipotesi alla quale tutti gli operatori della giustizia,
avvocati, magistrati e personale amministrativo, si sono da subito opposti perché insufficiente e perché frammenterebbe ulteriormente sul territorio le sedi giudiziarie. “Mi sarei aspettato di essere convocato per discutere di soluzioni che potessero risolvere i problemi concreti. Non voglio e non posso firmare un qualcosa che non condivido”, la conclusione del presidente dell’Ordine barese.
“Il decreto legge è solo uno dei passi – secondo il presidente della Corte di Appello, Franco Cassano – vogliamo dare credito al ministro e auspichiamo che in tempi rapidissimi venga
individuato un unico immobile”. Meno fiducioso il presidente del Tribunale, Domenico De Facendis, secondo il quale “ci vorranno almeno 10 anni per recuperare. Siamo in una situazione drammatica e dal primo settembre saremo degli sfollati”. “Bari ne uscirà a pezzi, sarà ricordata per le tende del palazzo di giustizia”, secondo il parlamentare e avvocato barese, Francesco Paolo Sisto, per il quale il decreto legge “un insulto alla intelligenza giuridica anche solo di uno studente di diritto penale. Siamo di fronte alla negazione del diritto, del minimo di Giustizia”.
“Il ministro ha detto delle cose false quando ha dichiarato che la decisione del decreto legge è stata condivisa dall’avvocatura, non è vero”, attacca il presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli, aprendo i lavori dell’assemblea nazionale. “Forse il ministro confonde il significato del termine condividere con il termine comunicare al presidente dell’Ordine.
– continua Sassanelli – Con gli avvocati non e’ stata condivisa nemmeno una virgola di quel decreto. Questo e’ bene che si sappia. Perché si possa iniziare a comprendere la credibilità di
questo ministro”.