Ok alla videosorveglianza sul luogo di lavoro, il datore puo’ installare telecamere nascoste senza avvertire i lavoratori se ha sospetti che i dipendenti lo stiano derubando. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell’uomo.
Nella sentenza, che riguarda il ricorso presentato da due dipendenti di un supermercato spagnolo licenziati dopo essere stati filmati mentre stavano portando via dei soldi, i giudici di Stasburgo ritengono che non siano stati violati i loro diritti alla privacy. All’epoca dei fatti, a marzo 2009, gli autori del ricorso lavoravano in una catena di supermercati in provincia di Barcellona, in Spagna. I primi tre erano cassieri mentre il quarto e il quinto erano addetti agli scaffali. Il gestore del negozio ha notato incoerenze tra il livello delle scorte e le cifre delle vendite registrando perdite per 7.780 euro a febbraio, 17.971 a marzo, fino ai 24.614 euro a giugno. Nell’ambito
Grazie alle telecamere, il manager e’ riuscito a riprendere i comportamenti irregolari di oltre una decina di dipendenti. Quelli sorpresi a rubare sono stati licenziati, alcuni hanno fatto causa per una presunta violazione della loro privacy. Un rilievo rispedito al mittente tanto dai tribunali spagnoli, quanto dalla Grande Camera della Corte europea.
Sulla sentenza interviene con una nota anche il garante per la privacy italiano, Antonello Soro: “I controlli devono essere proporzionati e non eccedenti e la sorveglianza occulta non puo’ diventare prassi ordinaria – spiega – la sentenza della Corte di Strasburgo se da una parte giustifica, nel caso di specie, le telecamere nascoste, dall’altra conferma pero’ il principio di proporzionalita’ come requisito essenziale di legittimazione dei controlli in ambito lavorativo”.

Le password del defunto passano agli eredi
Le password del caro estinto? Passano agli eredi insieme ai beni materiali,