Strage Casteldaccia, il Tar: il Comune poteva – e doveva – abbattere la villa abusiva

in Istituzioni by

Di rado i magistrati commentano le proprie decisioni. Davanti alla tragedia di Casteldaccia però è il Tar di Palermo a intervenire con una nota spiegando di non aver mai sospeso l’ordine di demolizione della villetta abusiva in cui sabato sono morte 9 persone travolte dalla piena del fiume Milicia.
L’ufficio stampa del Consiglio di Stato e della Giustizia Amministrativa precisa in una nota che “il Tar Sicilia – Palermo non ha mai sospeso l’ordinanza di demolizione del sindaco dell’immobile sito in contrada Cavallaro a Casteldaccia (decreto n. 1602 del 2011)”.
“Non può sostenersi che la semplice presentazione di ricorso – spiega la nota – sia di per sé sufficiente a bloccare l’efficacia dell’ordine di demolizione. In ogni caso, nel 2011 il giudizio al Tar si è concluso e l’ordinanza di demolizione del sindaco non è stata annullata; né il Comune si è mai costituito in giudizio. Quindi, in questi anni l’ordinanza di demolizione poteva – e doveva – essere eseguita”.
“Ogni altra ricostruzione dei fatti, in merito a questa tragedia in cui hanno perso la vita nove persone, è falsa e volta a delegittimare l’istituzione della giustizia amministrativa”. Il riferimento è alle parole del sindaco di Casteldaccia, secondo cui la procedura si era bloccata perché i proprietari dell’edificio avevano fatto ricorso al Tar.