Stalking in toga fra marito e moglie giudici

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“È una storia che avrei preferito non raccontare mai. La mia. Storia di violenza, come tante, di un uomo su una donna, ma in questo caso entrambi indossiamo la toga e anche la legge è stata usata come arma più sottile e tagliente”.
Comincia così la lettera al Corriere di una donna magistrato che racconta i presunti maltrattamenti subiti dall’ex marito, magistrato anche lui. Una vicenda destinata a sollevare qualche polemica in un ambiente come quello dei giudici, solitamente poco avvezzo a discutere in pubblico di questioni tanto delicate
“A 25 anni ero uno dei «giudici ragazzini» di cui parlava Cossiga. Poi ho lasciato il Tribunale di Roma, avendo vinto altri concorsi per altre carriere magistratuali. Lavoro da circa trent’ anni, con dedizione ed umiltà. Anche il mio ex è un magistrato. Ma lui è uomo di potere, grazie alla fitta rete di relazioni con cui si è blindato. Sono mamma di due bei ragazzi ormai maggiorenni, figli desiderati ed amatissimi, cresciuti da sola. Sposata giovane, ho sottovalutato episodi di percosse ed insulti, accaduti già durante il fidanzamento e da lui giustificati con un carattere collerico. Le violenze si sono ripetute durante il matrimonio, intensificate con la nascita dei figli”.