Il dolore di un padre per la perdita acuito dal senso di rabbia e frustrazione nel sapere perfettamente che il figlio è morto non solo per mano di un feroce assassino, ma anche per l’insipienza altrui. A parlare in un’intervista su Il Giorno il padre di Lorenzo Claris Appiani, l’avvocato ucciso da Claudio Giardiello in udienza a milano insieme a Giorgio Erba e al giudice Fernando Ciampi.
“Il torto grave» delle vittime – si sfoga Aldo Claris Appiani – fu quello di fidarsi dello Stato perché mai più avrebbero pensato che un criminale, che li considerava nemici cui far pagare uno sgarro che pensava di aver subito, li riunisse proprio in Tribunale per la mattanza, proprio come faceva la mafia, ma nei ristoranti».
“Giardiello, che sta scontando l’ ergastolo, «sapeva perfettamente che il sistema di sicurezza era solo un teatrino di cartapesta, costoso ma del tutto inefficiente». Per questo Aldo Claris Appiani e la moglie Alberta Brambilla Pisoni stanno portando avanti una causa civile – «impantanata tra schermaglie legali» – contro il ministero della Giustizia, il Comune di Milano e la società di vigilanza privata All System. Responsabili per la sicurezza negli uffici giudiziari che, secondo l’ uomo, «devono pagare per quello che è successo»”.

CPI e IBA a caccia dei criminali di Bucha
Indagini aperte sulle segnalazioni di crimini di guerra in Ubraina. Ne racconta