“Sconcerto e netta contrarietà”. Anf, cannonate sulla riforma del civile

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“Forte e netta contrarietà” sulle modifiche proposte, “sconcerto”, “invito al Ministro” a rivedere integralmente i suoi propositi. Non le manda certo a dire a via Arenula l’Associazione Nazionale Forense, sull’annunciata modifica del processo civile che il Guardasigilli intende pubblicare on line nei prossimi giorni, sottoponendola poi alla valutazione – ipse dixit – non solo degli addetti ai lavori ma di tutti i cittadini.
Della bozza come Pianetagiustizia siamo in possesso, ma per cortesia istituzionale evitiamo di divulgarla, nell’attesa della sua diffusione da parte degli organi di via Arenula, non foss’altro per il fatto che rispetto al documento circolato nei giorni scorsi già diverse modifiche sarebbero state apportate – il condizionale è d’obbligo – forse per merito degli autorevoli pareri già raccolti e grazie al contributo dell’uomo della strada.
Nel frattempo, chi fra gli esperti ha potuto leggere la bozza, la boccia decisamente. Scrive dunque l’ANF che “on grande sconcerto, dalle misure proposte, peraltro contrariamente a quanto più volte affermato dal Ministro stesso e a quanto contenuto nel contratto di governo sottoscritto dalle forze politiche che guidano il Paese, si percepisce un atteggiamento intransigente e punitivo nei confronti del cittadino che si rivolge al giudice per la tutela dei propri diritti”.
Una disposizione di spirito che emerge, secondo l’Associazione, “dalla previsione di sanzioni pecuniarie e processuali in caso di mancata partecipazione delle parti alla prima udienza o in caso di mancata risposta… da discutibili misure favorevoli o punitive (aumento/diminuzione dei compensi; la previsione di illecito disciplinare) per gli avvocati che favoriscano e/o si sottraggano all’utilizzo dell’istituzione preventiva stragiudiziale; … sotto il profilo del rito, la proposta di riforma sembra propendere più per la amministrativizzazione del processo, con l’attribuzione di un accentuato potere dirigista in capo al magistrato… dall’elaborato infine emerge una discutibile commistione tra lo strumento della negoziazione assistita e gli strumenti istruttori stragiudiziali; l’asserito intervento riformatore riguarda “ossessivamente” il rito e le regole processuali, non affrontando le vere criticità del sistema, risorse e personale prima di ogni altra”.
Insomma, una critica forte che si traduce nell’invito al Ministro della Giustizia e alle forze parlamentari e di governo “a rivedere integralmente il testo e l’intero impianto della proposta di riforma”.