Per una volta parliamo di noi, delle iniziative intraprese in vista di un appuntamento importantissimo per l’avvocatura italiana, il prossimo Congresso Nazionale Forense di Catania, dal 4 al 6 ottobre.
Lo facciamo per dire che fin troppo spesso, a fronte di eventi cruciali, l’avvocatura si ritrae, chissà, forse per quella nota di naturale individualismo che contraddistingue una professione come quella forense. Decisioni fondamentali dunque vengono prese – pure grazie ai meccanismi della democrazia rappresentativa, attraverso ad esempio dei delegati eletti – nell’assoluta indifferenza dei rappresentati. Che solo dopo si preoccupano di apprendere i risultati, magari leggendo qui e là gli atti di un congresso.
Stavolta però, per usare le parole del presidente del Cnf Andrea Mascherin, “la celebrazione del XXXIV Congresso Nazionale Forense esprime la volontà dell’Avvocatura di riaffermare la propria funzione di essenziale tutela del sistema democratico tratteggiato nelle regole di equilibrata e civile convivenza, anche internazionale, dettate dai Padri costituenti… Difesa e rispetto dei reciproci diritti e doveri consentono di avvicinare la compiuta realizzazione di una democrazia relazionale capace di superare i confini geografici e di affermarsi, quindi, come presidio dei diritti umani e fondamentali”. La sfida è grande: affermare in Costituzione i principi della libertà e autonomia dell’Avvocato e la necessità della difesa tecnica. Un obiettivo ambizioso che solo una categoria unita può raggiungere.
Per questo, per consentire a chiunque di informarsi in tempo reale su quanto accade a Catania, la Infocarcere per mezzo della propria casa editrice Nuova Editrice Universitaria, mette a disposizione degli interessati degli strumenti utilissimi. #Radiocongresso e Bookmark TV, ovvero la diretta radio e la diretta televisiva della tre giorni congressuale, rese possibili grazie a un team di tecnici e avvocati che seguiranno i lavori in corso. Se poi proprio non avrete il tempo di informarvi direttamente, anche noi di Pianetagiustizia ci preoccuperemo di seguire i lavori per fornirne una sintesi. Non avete alibi insomma: come dice il titolo, sapere per comprendere. E magari così “seguir virtute e canoscenza”.

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