Ai sensi della Legge Severino “a seguito dell’ordinanza di revoca degli arresti domiciliari per Marcello De Vito decade la sospensione della carica di consigliere e presidente dell’Assemblea capitolina e vengono meno le condizioni per la supplenza del consigliere Roberto Allegretti, il cui mandato ha termine”.
Lo ha annunciato in apertura di Assemblea Capitolina la vicepresidente del consiglio, Sara Seccia. De Vito torna dunque ad essere presidente del Consiglio Comunale di Roma, anche se le opposizioni invitano ad un passo indietro.
Prima a prendere la parola la consigliera ex M5S, Cristina Grancio, che ha abbandonato l’Aula chiedendosi come possa essere “rispettato il ruolo di garanzia ed equità da parte di un consigliere sotto processo”. A seguire, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, che ha chiesto a De Vito di “riflettere sull’opportunità politica della sua permanenza come presidente”. In chiusura, Giulio Pelonzi, capogruppo Pd, che ha mostrato “preoccupazione sull’opportunità dello svolgimento della funzione di presidente avendo un processo da affrontare”.
De Vito, avvocato, era stato arrestato il 20 marzo scorso con altri indagati con l’accusa di aver agevolato la realizzazione del progetto del costruttore Luca Parnasi sul nuovo impianto sportivo della Roma. Un episodio che provocò la dura reazione del M5S, con la sindaca Raggi che si disse “infuriata…: lui e Roberta Lombardi non mi amavano”.

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