Ritardi disciplinari, tensioni in seno al Csm

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“Al Csm c’è uno scontro rimasto finora segretissimo su una materia che è cuore pulsante dell’organo di autogoverno dei magistrati: i procedimenti disciplinari e la formazione dei collegi giudicanti.

I togati di Area (sinistra) si sono contrapposti al vicepresidente Giovanni Legnini e al consigliere laico di Ncd Antonio Leone, chiedendo più trasparenza”. E’ l’incipit di un pezzo di Antonella Mascali su Il Fatto Quotidiano a pagina 9.
“L’ultima diatriba – prosegue il servizio – è rappresentata dal cambio repentino del collegio per il processo disciplinare a carico di Camillo Romandini, giudice della Corte d’appello di Roma ed ex presidente della Corte d’assise di Chieti che in primo grado, al processo per la discarica dei veleni di Bussi (Pescara), ha assolto i 19 imputati. Per quella sentenza, ribaltata in appello, c’è stata un’inchiesta, archiviata, della Procura di Campobasso per presunte pressioni di Romandini sui giudici popolari, oltre al procedimento disciplinare”.