La Procura di Rimini chiede l’archiviazione della denuncia e in pratica sconfessa la ricostruzione della deputata M5s Giulia Sarti sulla presunta appropriazione indebita dell’ex fidanzato riguardo ai mancati bonifici per restituire parte dello stipendio da parlamentare. Per tutta risposta lei si autosospende dal gruppo e si dimette da presidente della Commissione Giustizia della Camera.
La vicenda è complessa e risale al periodo in cui il nome della Sarti era spuntato nell’elenco delle ‘Iene’ di deputati M5s che non avevano restituito gli stipendi al fondo per il microcredito. Sette i bonifici partiti dal conto della Sarti, destinati a quello del Mef, che pero’ risultavano poi annullati. La parlamentare accusò l’ex, Andrea Tibusche Bogdan, che però secondo i pm avrebbe agito con la consapevolezza dell’onorevole. Interrogato, Bogdan ai pm aveva consegnato una chat in cui la ex gli annunciava la querela per togliersi dall’imbarazzo.
Precisa ora il legale di Giulia Sarti, Fabio Repici: “È di oltre un mese fa la decisione della Procura di Rimini di chiedere l’archiviazione della denuncia della mia assistita, Giulia Sarti, nei confronti dell’ex fidanzato, Andrea Tibusche Bogdan. Questi, come e’ stato accertato, gestiva in piena autonomia il conto bancario della deputata e decise da se’ di non inviare alcuni bonifici al fondo per il micro credito. La Procura ha ritenuto che non fossero condotte per le quali esercitare l’azione penale. Attendiamo con serenità e fiducia le determinazioni del Gip”.
“A seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan – la nota della deputata – annuncio le mie dimissioni da presidente della Commissione giustizia della Camera e, a tutela del M5S, mi autosospendo”. “Preciso che né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata”.

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