Circola in queste ore su facebook una bozza di riforma del processo penale che verrà. E non mancano certo in proposito gli spunti di angosciata riflessione sullo stato di salute dello stato di diritto e in particolare del diritto di difesa. Il quale, inutile orpello che chiaramente rallenta la vagheggiata efficienza del processo, verrebbe leggermente compresso da alcuni istituti pensati da cotanto legislatore.
Fa notare Valentina Restaino di MGA – Sindacato Nazionale Forense, “la chicca, l’inammissibilità dell’appello stabilita dallo stesso giudice che ha emesso la sentenza”. Affidandosi come di consueto alla saggezza popolare, il principio introdotto sarebbe insomma un po’ quello contenuto nell’antico adagio sull’oste e il vino. Ci permettiamo di far notare anche – al punto 31 – la previsione di una sanzione pecuniaria a carico della parte privata che abbia proposto un appello inammissibile. Perché forse un tempo domandare era lecito e rispondere cortesia. In futuro invece domandare sarà un affronto. E come risposte pioveranno bastonate. In ogni modo, per chi volesse dare un’occhiata alla bozza, il link è questo.

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