Si spera siano celeri, le indagini, nel caso della spaventosa rapina di Lanciano, e che la giustizia sappia poi punire i responsabili in tempi brevi. O quanto meno un tantino più brevi di quelli impiegati per condannare in primo grado a un anno e 8 mesi un rapinatore campano autore di un colpo – per fortuna meno cruento – avvenuto in quel di Piove di Sacco, in Veneto, nell’anno del signore 1996. Appena 22 anni dopo i fatti.
Il Tribunale di Padova ha condannato a un anno e 8 mesi, e a 300 euro di multa, un 47enne di Torre Annunziata A provocare il ritardo il fatto che l’indagine principale aveva avuto origine a
Torre Annunziata, dove l’uomo e la sua banda erano stati indagati per altri episodi. Erano state poi le intercettazioni telefoniche a rivelare la sua partecipazione alla rapina di Piove. Le informazioni, trasmesse per competenza territoriale alla Procura di Padova, si sono smarrite nel lungo viaggio fra Campania e Veneto, per cui il processo è iniziato solo qualche anno fa. La condanna in primo grado era stata poi annullata dalla Corte d’Appello di Venezia, per tornare al tribunale di Padova, che finalmente ha condannato nuovamente. Un anno e otto mesi appunto, oltre a 300 euro di multa. All’epoca della rapina, c’erano invece ancora le lire e il bottino fu di 600 milioni.

Le password del defunto passano agli eredi
Le password del caro estinto? Passano agli eredi insieme ai beni materiali,