Rapina Chieti, la ferocia dei banditi spinge la legittima difesa

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La brutale rapina di Chieti riporta in auge un tema che pareva sopito durante la discussione sulla manovra: la legittima difesa.
Riassume le varie posizioni politiche un pezzo sul Messaggero di questa mattina a firma di Barbara Acquaviti. “Matteo Salvini lo ha ribadito qualche giorno fa anche a Luigi Di Maio: «La legittima difesa deve essere legge al più presto, entro fine anno deve avere il primo via libera del Senato». Insieme al pacchetto immigrazione-sicurezza che arriva oggi in Consiglio dei ministri, è la sua impronta digitale su questi primi mesi di legislatura. Ribadirne l’urgenza all’alleato significa che se la legittima difesa diventa terreno di scontro nella guerra a chi pianta più in alto la sua bandierina, anche la Lega avrà cura di metter i bastoni tra le ruote ai provvedimenti più cari al M5s.
D’ altra parte, le perplessità del Carroccio su un ddl come quello anti-corruzione non mancano. E su quel testo c’è la faccia di Alfonso Bonafede, capo di quel ministero della Giustizia da cui sono emersi i maggiori rilievi sul decreto sicurezza…
«Consentire la legittima difesa, senza se e senza ma, senza rischiare un processo e anni di problemi legali, sarebbe anche un deterrente nei confronti dei malviventi» – si legge nel pezzo – In commissione, con la seduta di domani, si concluderà il ciclo di audizioni. Quindi, sarà assegnato al presidente Andrea Ostellari (Lega) il compito di procedere all’elaborazione di un testo base. Il timing del Carroccio prevede che venga presentato entro i primi di ottobre e che il provvedimento arrivi in aula entro l’inizio di novembre”.
“Attualmente, allo studio dei senatori della commissione Giustizia di palazzo Madama ci sono otto disegni di legge. Tra questi, quello che porta la firma del capogruppo leghista Romeo, ricalca la proposta presentata nella scorsa legislatura da Nicola Molteni, attualmente sottosegretario agli Interni. Ed è in quel testo il cuore dell’ approccio leghista alla legittima difesa. In pratica, si aggiunge un comma all’articolo 52 del codice penale e si stabilisce che la difesa sia sempre legittima e proporzionata. Di fatto che c’è una «presunzione di legittima difesa per gli atti diretti a respingere l’ingresso, mediante effrazione di sconosciuti in un’abitazione privata, ovvero presso un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale con violenza o minaccia o uso di armi»”.