Sul Fatto, solitamente bene informato su ciò che accade in ambito giudiziario e contemporaneamente dalle parti del M5S, la notizia viene data – almeno nel titolo – quasi per certa: Bonafede si accinge a concedere l’autorizzazione a procedere nei confronti del collega di governo Salvini. Ciò che invece il suo predecessore Orlando rifiutò di fare ignorando tre volte la richiesta dei pm di Torino.
La vicenda riguarda un giudice del tribunale di Genova – procura che evidentemente il leader del Carroccio davvero non ama – che aveva “rinviato a giudizio alcuni consiglieri ed ex consiglieri regionali, tra cui l’ attuale sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi. Pochi giorni dopo, il 14 febbraio, nel corso di un incontro a Collegno (Torino) l’ allora europarlamentare Salvini aveva preso le difese del compagno di partito”.
“Rixi è un fratello e lo difenderò fino all’ultimo da quella schifezza che è la magistratura italiana”, le parole di Salvini. Che adesso, secondo il fatto, rischia il processo per vilipensio dell’ordine giudiziario e una multa fino a cinquemila euro.
“Dopo la pausa estiva – scrivono gli autori del pezzo – gli uffici del ministero della Giustizia stanno terminando le ultime procedure. E siccome non vogliono certo dare l’impressione di proteggere amici e alleati, oltre ad autorizzare il procedimento nei confronti di Salvini, daranno via libera anche al procedimento aperto dalla Procura di Roma nei confronti del padre di Alessandro Di Battista, Vittorio Di Battista, indagato per offese al prestigio e all’onore del presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

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