Precari della scuola, il Consiglio di Stato manda gli atti alla Consulta

in Giurisprudenza by

Il concorso per i precari delle scuole secondarie non viene sospeso ma alla prova vengono ammesse le migliaia di candidati appartenenti alle categorie escluse. E’ la decisione del Consiglio di Stato, che ha rinviato alla Corte Costituzionale la norma attuativa della legge sulla Buona Scuola.
La questione di legittimità costituzionale riguarda l’art. 17 comma 2 lett. b) e comma 3 del decreto legislativo 59/2017 sul riordino del sistema di reclutamento degli insegnanti delle scuole secondarie medie e superiori. Si tratta di norme che in via transitoria – e in deroga al principio per il quale al concorso per l’insegnamento possono accedere tutti i laureati che hanno conseguito un certo numero di crediti qualificanti, dispongono appunto un concorso straordinario riservato ai soli “abilitati”.
Nell’ordinanza di rimessione alla Consulta – la 5134 della Sesta Sezione – il Consiglio di Stato spiega che nel periodo dal 1990 al 2017, aver conseguito l’abilitazione o meno è dipeso da un complesso di circostanze casuali, non dipendenti dalla diligenza o dal merito dell’interessato. DI conseguenza mantenere la riserva agli abilitati costituirebbe un’irragionevole disparità di trattamento rispetto ai laureati.
Non c’è solo questo. Secondo Palazzo Spada una seconda questione di legittimità costituzionale riguarda il fatto che fra i titoli abilitativi non sono stati inclusi anche i dottorati di ricerca. L’ordinanza in ogni caso – precisa il Consiglio con una nota – riguarda l’insegnamento nella scuola secondaria, non la questione dei “diplomati magistrali”, che riguarda la scuola primaria.