La sentenza d’appello è attesa per domani. Nell’aula bunker di Rebibbia, si conoscerà la sorte degli imputati del cosiddetto “Mondo di mezzo”.
Il 29 marzo scorso la procura generale ha chiesto chiesti 26 e mezzo e 25 anni e nove mesi di carcere per l’ex Nar Massimo Carminati e l’imprenditore delle cooperative Salvatore Buzzi, indicati come i vertici del gruppo che per anni avrebbe inquinato Roma. Per gli altri 41 imputati di Mafia Capitale sono state chieste pene complessive per oltre 420 anni di carcere.
L’inchiesta, come noto, ha toccato politici e funzionari pubblici, imprenditori e faccendieri, mafiosi e criminali comuni. Si va dall’ex ad dell’Ama Franco Panzironi all’ex capogruppo del Pdl in Regione Lazio Luca Gramazio, dall’ex presidente dell’Assemblea capitolina, Mirko Coratti all’ex presidente del X municipio di Roma Andrea Tassone.
Di associazione di stampo mafioso, invece rispondono Carminati, Buzzi, Panzironi, Gramazio, l’ex dirigente di Eur spa Carlo Pucci, il braccio destro di Carminati Riccardo Brugia, e ancora Roberto Lacopo, Matteo Calvio, la segretaria di Buzzi, Nadia Cerrito, il commercialista Paolo Di Ninno e altri.
Si vedrà dunque se l’ipotesi portata avanti dalla procura di Roma, quella secondo cui l’organizzazione era strutturata e operava come una vera e propria associazione mafiosa, reggerà alla contestazione delle difese.

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