L’hanno chiamata la “guerra del panino”, il fatto che a scatenarla sia stato Clemente Mastella, sindaco di Benevento, è puramente incidentale, visto che la questione ora assume rilievo nazionale, come sempre a seguito di una pronuncia della magistratura. Non solo il Tar, adesso anche il Consiglio di Stato ha accolto le tesi dei genitori che avevano fatto ricorso contro il regolamento con cui il Comune di Benevento, aveva vietato il consumo di cibi portati da casa nelle scuole della città, imponendo la mensa pubblica.
Nella sentenza, i giudici spiegano che “il regolamento impugnato – dai genitori, ndr. – presenta plurimi profili di illegittimità, già evidenziati dalla sentenza appellata, che merita di essere confermata”. “Vi è, anzitutto, un’incompetenza assoluta del Comune, che con il regolamento impugnato impone prescrizioni ai dirigenti scolastici, limitando la loro autonomia”. Non solo: “La scelta restrittiva radicale del Comune limita una naturale facoltà dell’individuo – afferente alla sua libertà personale – e, se minore, della famiglia mediante i genitori, vale a dire la scelta alimentare, che e’ per sua natura e in principio libera, e si esplica vuoi all’interno delle mura domestiche vuoi al loro esterno”.
Infine il regolamento “interferisce con la circolare del Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca (Miur) 348 del 3 marzo 2017, rivolta ai direttori degli Uffici scolastici regionali”, che in attesa della pronuncia della Corte di cassazione ha, “nelle more, confermato la possibilità di consumare cibi portati da casa, dettando alcune regole igieniche ed invitando i dirigenti scolastici ad adottare una serie di conseguenziali cautele e precauzioni”.
La vicenda cui Palazzo Spada fa riferimento è quella di Torino, dove da anni alcuni genitori hanno investito i giudici della questione contro il “caro mensa”. Secondo l’avvocato Giorgio Vecchione, che difende i genitori nel processo ora in Cassazione, la sentenza del Consiglio di Stato su Benevento “ha respiro nazionale” e “dovrà orientare le scelte di dirigenti scolastici ed amministratori locali” unitamente “alla consolidata giurisprudenza civile ed amministrativa che si e’ già formata”.

Le password del defunto passano agli eredi
Le password del caro estinto? Passano agli eredi insieme ai beni materiali,