Per risolvere la situazione “drammatica” del Tribunale di Bari, sgomberato per il rischio del crollo dell’edificio, “occorre intervenire con strumenti normativi, procedure, risorse, assimilabili a quanto si fa a seguito di calamità naturali”. Lo dice il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, intervistato da Tg2 Lavori in corso.
“Io ho vissuto la vicenda aquilana, più drammatica e grave di quella di Bari, ma simile perché anche lì si verificò la paralisi dell’attività giudiziaria a seguito del sisma devastante del 2009 e si intervenne con un decreto legge. Bisogna fare altrettanto anche a Bari”, ha spiegato Legnini.
“In uno dei prossimi plenum, avanzeremo formalmente al ministro della Giustizia, avvalendoci di una precisa prerogativa, prevista della legge istitutiva del Csm, quella della proposta legislativa, di emanazione di un decreto legge”, ha proseguito il vice presidente sottolineando che “vi sono locali da reperire che non sono muniti di destinazione urbanistica, opere di adeguamento per le aule di udienza da realizzare, un trasloco molto complesso, termini processuali che andrebbero sospesi, tutto ciò richiede interventi in deroga, e solo una legge, una fonte
primaria potrà essere la soluzione”.