Odio razziale, Spataro nel mirino di Mario Giordano

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Nella polemica sui migranti, entra a gamba tesa il quotidiano La Verità con un pezzo – scritto con la consueta prosa tagliente – da Mario Giordano, ex direttore del Tg4.
Che se la prende con le direttive predisposte dal procuratore di Torino Armando Spataro per rendere più efficace il contrasto dei reati motivati dall’odio razziale e dalla discriminazione etnico-religiosa.
“E alla fine anche il magistrato si è messo la maglietta rossa – attacca Giordano – Poteva forse essere da meno di Rosi Bindi o Laura Boldrini? Macché: il procuratore capo di Torino, Armando Spataro, ha dettato la linea politica, ispirandosi più che ai codici giuridici al celebre codice Saviano. Che cos’è che minaccia oggi la società italiana? L’ odio razziale. Chi sono le uniche vittime? Gli stranieri”.
Nelle linee guida ci sono anche disposizioni per sveltire i cosiddetti ‘affari dell’immigrazione’. Secondo la convenzione di Ginevra, aveva detto fra l’altro il magistrato ieri, “nessuno può vietare a un barcone di attraccare”. Replica la Verità: “Ora Spataro, che è di animo nobile, si dice molto preoccupato per il razzismo che si sta diffondendo nella nostra società. Il fatto, però, è che le sue linee guida alimentano di fatto il razzismo all’incontrario. Se io sono un italiano posso essere insultato, i fascicoli possono essere archiviati, la polizia giudiziaria può anche soprassedere. Ma guai se accade la stessa cosa con uno straniero”.