La situazione più critica, ampiamente divulgata su tutti i media nelle settimane scorse, è quella – più volte trattata anche da Pianeta Giustizia – del palazzo di via Nazariantz a Bari, sgomberato, trasformato in tendopoli, allagato.
Ora è l’Organismo Congressuale Forense a rilanciare l’allarme denunciando “pubblicamente la gravissima ed intollerabile situazione in cui versano gli edifici giudiziari, problematica esplosa in modo eclatante ed intollerabile a Bari ma che interessa la quasi totalità dei Tribunali italiani”.
Per questo, aderendo alla astensione nazionale indetta dall’Unione delle Camere Penali per i giorni 25, 26 e 27 giugno, gli avvocati Antonio Rosa e Giovanni Malinconico, rispettivamente coordinatore e segretario dell’Ocf, invitano tutta l’avvocatura, penale, civile e amministrativa, a partecipare all’assemblea che si terra’ a Bari il 26 giugno. La richiesta al Governo è “di affrontare immediatamente la situazione dell’edilizia giudiziaria italiana, attraverso il reperimento di adeguate risorse economiche e la previsione di una disciplina emergenziale che preveda procedure straordinarie per l’individuazione e l’adeguamento di edifici da destinare a sedi giudiziarie unitarie sul territorio” e “di avviare in merito una analitica indagine conoscitiva estesa al territorio nazionale, invitando tutti gli Ordini forensi italiani a segnalare le rispettive situazioni di criticità in cui versano le strutture giudiziarie”.
“Tale situazione emergenziale – conclude l’Ocf – non può essere risolta con soluzioni estemporanee che frammentino ulteriormente le sedi e che comprimano ancor più gli spazi a disposizione per le attività giudiziarie. Il potenziamento delle strutture costituisce una vera e propria emergenza nazionale, per la quale occorrono risorse economiche e strumenti giuridici straordinari,
da attuare anche mediante la decretazione di urgenza da parte del Governo”.