Un altro pezzo da leggere sul Fatto Quotidiano da una firma, Gianni Barbacetto, solitamente ben informato su quello che capita dalle parti di via Arenula. Ne riportiamo l’incipit.
“Potrebbe essere la fine della luna di miele tra i magistrati e il ministro della Giustizia. Alfonso Bonafede, il Guardasigilli espresso dal Movimento 5 Stelle, è accusato di non aver difeso con sufficiente forza i magistrati attaccati da Matteo Salvini, ministro dell’ Interno e leader della Lega. “Doveva intervenire subito. E far sentire forte e chiara la sua voce”: questo è l’ umore diffuso, il sentimento comune che si raccoglie tra le toghe. A metterci la faccia, per tutti, è il presidente dell’ Associazione nazionale magistrati Francesco Minisci, con le sue dichiarazioni a Repubblica: “Tutti coloro che ricoprono incarichi istituzionali, anche i membri del governo, in particolare il ministro della Giustizia, debbono avere a cuore e difendere le prerogative costituzionali della magistratura”. Opinione condivisa da chi ricorda come Bonafede si fosse presentato come il primo ministro della Giustizia con un programma netto di difesa dell’ autonomia e indipendenza della magistratura, senza interferenze della politica e in sintonia sui temi in discussione, dalle intercettazioni telefoniche alle misure contro la corruzione”.

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Indagini aperte sulle segnalazioni di crimini di guerra in Ubraina. Ne racconta