Nessun depistaggio, la Cassazione reintegra il carabiniere del caso Consip

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Il maggiore Giampaolo Scafarto deve essere reintegrato. La conferma arriva dalla Corte di Cassazione, che ha respinto il ricorso della procura di Roma.

Il militare, all’epoca in forza al Noe e responsabile delle fasi operative dell’indagine su Consip, era stato accusato di falso, violazione di segreto, frode in processo penale, depistaggio in sostanza per aver modificato l’informativa finale, aggiungendo dettagli che puntavano ad evidenziare una responsabilità dell’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi, e di suo padre Tiziano.
Già il Riesame in precedenza aveva escluso i gravi indizi di colpevolezza, decisione ora confermata dalla Cassazione. «Il risultato assume maggiore rilievo anche in considerazione del fatto che per la seconda volta e in via definitiva – affermano gli avvocati Giovanni Annunziata e Attilio Soriano, legali di Scafarto – l’impianto accusatorio è stato destituito di fondamento».