Nave Diciotti, pm al Viminale per indagare sulla catena di comando

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Un conflitto istituzionale senza precedenti. Magistrati negli uffici del Ministero degli interni per interrogare i funzionari sugli ordini ricevuti dal Ministro.
Sta divenendo surreale la vicenda della nave Diciotti, ferma nel porto di Catania in attesa di conoscere il destino del suo carico di disperati. Per sedici di loro è arrivato l’ordine di sbarco immediato per motivi sanitari.
Intanto il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio oggi a Roma si è presentato al Viminale per ascoltare alcune «persone informate sui fatti».
Si parla di funzionari e di alti ufficiali che avrebbero smistato l’ordine di non fare attraccare la Diciotti a Lampedusa prima e a Catania poi.
L’indagine è «contro ignoti» per sequestro di persona e arresto illegittimo, oltre che per un eventuale abuso di ufficio.
Il ministro Salvini ha rivendicato le decisioni dicendo di essere lui «l’ ignoto».
«Interrogasse me, andasse dal capo. Se questo magistrato vuole capire qualcosa gli consiglio di evitare i passaggi intermedi».
Se dalle indagini dovesse venir fuori una responsabilità evidente del ministro Salvini o del ministro delle Infrastrutture, la strada obbligata sarebbe quella di rimettere gli atti al Tribunale dei ministri.