Minorenne straniero si finge non accompagnato: è truffa ai danni dello Stato

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In tempi di accese polemiche sui migranti, alle quali si aggiunge anche il dibattito sull’emergenza razzismo vera o presunta, una sentenza del tribunale per i minorenni di Bologna stabilisce che il migrante minore che si finge non accompagnato è responsabile di truffa ai danni dello stato.
Per questo un giovane cittadino albanese accolto in Emilia Romagna nel 2017 è stato condannato a un anno di carcere con una sentenza in cui il giudice evidenza la “particolare scelleratezza” della condotta “volta non solo a raggirare la legge ma altresì a cagionare un danno economico alla pubblica amministrazione, servendosi delle risorse che quest’ultima mette a disposizione in protezione di quei soggetti realmente bisognosi di un aiuto da parte delle istituzioni”. Vale a dire, nel caso in questione, 77 euro al giorno serviti a mantenere il ragazzo, in realtà in Italia con il padre, contro il quale procede invece la procura ordinaria.
All’origine del procedimento un’indagine della Questura di Ravenna, che indirizzò il giovane in una comunità. “Sarebbe davvero inverosimile sostenere che il minore mentisse sulla propria condizione personale per motivazione diversa dall’indurre in errore le forze dell’ordine”, si legge nella sentenza, che parla di “progetto criminoso preordinato dai genitori che inducevano il figlio ad abbandonare il proprio Paese di origine per trovare un soggetto terzo che si occupasse del mantenimento”.