Minore violentatore, genitori condannati per la “cattiva educazione”

in Giurisprudenza/Primo Piano by

I genitori di figli minorenni condannati per violenza sessuale rispondono “a titolo autonomo” davanti al giudice civile per risarcimento del danno in favore delle vittime e dei loro familiari. Dunque non “quali esercenti la potesta’ sul minore”, ma per non aver dato “una buona educazione” ai figli autori di stupro, cresciuti con “una personalita’ incline alla violenza ed alla sopraffazione”, e non sottoposti “ad adeguata vigilanza”.

E’ il principio fissato dall’ordinanza 13752/2022 pubblicata ieri dalla Terza sezione civile, presidente Giacomo Travaglino, relatore Enrico Scoditti, a chiusura della drammatica vicenda giudiziaria di un episodio di violenza sessuale avvenuto nel 2004 in Calabria. La Corte ha confermato la condanna per lo stupratore e i suoi genitori a risarcire con 130 mila euro la vittima della violenza e con 30 mila euro la madre della vittima, con 5 mila euro il padre e con 3 mila euro la sorella.
Il Tribunale dei minori “aveva escluso che l’episodio potesse costituire un fatto isolato sulla base delle dichiarazioni rese dalle persone informate, idonee a descrivere il ragazzo come persona violenta, aggressiva, capace di incutere timore agli altri”.