“L’Italia recuperi l’Ici dalla Chiesa”. Stangata Ue al Vaticano da 5 miliardi?

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Lo Stato italiano deve recuperare l’Ici non pagata dalla Chiesa: lo ha deciso la Corte di giustizia europea, annullando la decisione della Commissione del 2012 e la sentenza del Tribunale Ue del 2016 che avevano sancito “l’impossibilità di recupero dell’aiuto a causa di difficoltà organizzative” nei confronti degli enti non commerciali, come scuole, cliniche e alberghi.
La sentenza Scuola Elementare Maria Montessori / Commissione contesta quell'”assoluta impossibilità” di recuperare le tasse non versate nel periodo 2006-2011 di cui parlava la decisione di primo grado sostenendo che sarebbe stato “oggettivamente” impossibile sulla base dei dati catastali e delle banche fiscali, calcolare retroattivamente il tipo d’attività (economica o non economica) svolta negli immobili di proprietà degli enti non commerciali, e calcolare quindi l’importo da recuperare”.
Sostenuta dai Radicali, nell’aprile 2013 la scuola aveva fatto ricorso contro la Commissione, ma nel 2016 il Tribunale Ue le aveva dato torto. Una pronuncia ribaltata dalla Corte di giustizia, riunita in Grande Chambre: tali circostanze – si legge nella sentenza – costituiscono mere “difficoltà interne” all’Italia, “esclusivamente ad essa imputabili”, non idonee a giustificare
l’emanazione di una decisione di non recupero. La Corte di giustizia ha invece ritenuto legittime le esenzioni dall’Imu. La somma da recuperare per lo Stato Italiano ammonterebbe a circa 4, 5 miliardi.