L’assemblea generale dell’Associazione magistrati dice si’ allo sciopero contro la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm. Ancora incerta la data, che sara’ decisa dalla giunta esecutiva centrale. “Non scioperiamo per protestare ma per essere ascoltati”, si legge nella mozione unitaria approvata a maggioranza, dopo otto ore di dibattito.
“Sara’ un modo per comunicare le ragioni del dissenso, non un modo per protestare contro una legge in fieri”, spiega dunque il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia. In assemblea sono stati 1.081 i voti favorevoli, 169 i contrari e 13 gli astenuti. “Noi non possiamo pensare che la discussione si sia chiusa – prosegue Santalucia – vogliamo la riforma, si tratta solo di correggere alcune strutture. Lavoreremo per questo e chiediamo al Senato di riflettere su alcuni aspetti. Speriamo ci sia ancora tempo e per questo ci stiamo impegnando”.
“Lo trovo ingiusto”, il commento al Corsera del sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. “L’Anm e’ stata ascoltata al ministero per ben sette volte, minoranze comprese – spiega – Poi il Parlamento decide. La legge, alla Camera e’ stata votata dall’85% delle forze politiche”.