L’ANM compie 110 anni. Il saluto del Papa

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“Ogni giorno dovete fare i conti, da un lato, con la sovrabbondanza delle leggi; e, dall’altro, con vuoti legislativi in alcune importanti questioni, tra le quali quelle relative all’inizio e alla fine della vita, al diritto familiare e alla complessa realtà degli immigrati”. Così papa Francesco ricevendo in udienza l’Associazione Nazionale Magistrati, in occasione dei 110 anni dell’ANM.
“In un tempo nel quale cosi’ spesso la verita’ viene contraffatta”, spiega Bergoglio, i magistrati devono essere “i primi ad affermare la superiorità della realtà sull’idea” ed essere indipendenti e “liberi dalla ricerca di vantaggi personali”. “In questi primi sei anni del suo luminoso pontificato, non sono state poche le volte in cui Sua Santità si e’ rivolto ai magistrati con parole di cui, glielo assicuriamo, come membri dell’Associazione Nazionale Magistrati abbiamo fatto tesoro nella nostra vita professionale, e per chi crede, anche cristiana”, il ringraziamento del presidente dell’Anm, Francesco Minisci, nell’indirizzo di saluto a papa Francesco.
“La giustizia sociale, la solidarieta’, la lotta alla corruzione, la missione, l’esercizio della misericordia – ha sottolineato Minisci – sono cardini del suo luminoso pontificato, ed il nostro desiderio e’ quello di poter ascoltare la sua parola rivolta in particolare a noi, magistrati italiani, per ricevere da Lei ulteriori indicazioni preziose per la nostra delicata e impegnativa attività”… “Il sistema giudiziario italiano vive oggi numerose difficolta’ causate dalla carenza di risorse, dall’inadeguatezza delle strutture, dalla non soddisfacente efficacia degli strumenti che ci vengono messi a disposizione. Ed in questo contesto – ha aggiunto – dobbiamo combattere le mafie, e le forme di criminalita’ organizzata tra le piu’ aggressive al mondo, ma anche il malcostume e la corruzione della pubblica amministrazione, tra i mali maggiori della societa’ italiana”.