L’accusa: “Ventimila euro al pm consegnati in bagno in Procura”

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Spigolature dall’ordinanza di custodia cautelare che vede accusato per corruzione in atti giudiziari l’imprenditore Bigotti. Il quale, grazie all’intervento dell’ex pm di Siracusa Giancarlo Longo, gia’ arrestato a suo tempo, avrebbe ottenuto l’archiviazione di un’indagine per reati tributari aperta a suo carico. Nata a Torino, l’indagine venne prima spostata a Roma e poi a Siracusa. Dove si sarebbe chiusa in cambio di una tangente da 20 mila euro.
A raccontare tutto ai pm messinesi gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, anche loro arrestati nella prima tanche dell’inchiesta sul Sistema Siracusa ma che da tempo collaborano con gli investigatori. Il primo avrebbe concordato con Longo la nomina di alcuni consulenti che avrebbero “aiutato” poi il magistrato a giustificare l’archiviazione. Calafiore invece ha aggiunto che il denaro sarebbe stato consegnato al pm Longo in quattro mazzette da 5 mila euro ciascuna in banconote da cinquanta ritirate nel bagno privato di Longo in Procura.