La Giurisdizione da diritto a servizio. Cronaca di una deriva illiberale

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“Avvocatura e tutela della giurisdizione”, il tema centrale della sessione ulteriore del Congresso NAzionale Forense, atteso per il 5 e il 6 aprile a Roma dopo la riunione di Catania che all’ordine del giorno ha posto la questione della costituzionalizzazione del ruolo dell’avvocato.
“L’Avvocatura è quindi chiamata ancora a raccolta dal suo Organismo Congressuale su tali temi essenziali, non trattati nella sessione ordinaria, nel momento in cui tali garanzie vacillano – scrive nella nota di presentazione il Consigliere nazionale delegato Giuseppe Gaetano Iacona – tanto da poter dire che l’accesso stesso alla giurisdizione è ostacolato – basti pensare ai costi dei processi, alle varie remore procedurali, alle soppressioni di Uffici ed alle loro carenze rimaste senza rimedio – ma, al contempo e paradossalmente, poter constatare che quando il cittadino diviene parte di un giudizio, non pare aver diritto ad un processo, ove difendersi, con regole certe che ne garantiscano la rapida definizione senza trasformarsi in un infinito supplizio”.
Detta invece l’agenda dei lavori il coordinatore dell’Ocf Giovanni Malinconico, che nella nota introduttiva ai lavori parla apertamente di “rischio di deriva illiberale e regressiva della nostra giurisdizione”, che “si coglie anche su un piano più generale, nell’irrigidimento e nella riduzione degli strumenti di interpretazione offerti per la interpretazione evolutiva del nostro ordinamento giuridico”. “La tutela giurisdizionale è sempre meno percepita come una funzione primaria dello Stato di Diritto – aggiunge Malinconico – e troppo spesso, nel linguaggio comune e nel comune sentire, viene accomunata ad un mero “servizio”, al pari di altri servizi di natura amministrativa”.