Una lapsus che non è passato inosservato sui social, mentre nel discorso alla Camera i deputati, salvo un’eccezione, hanno mostrato di non accorgersi di nulla.
Succede quando, nel giorno della fiducia alla Camera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spiega che il governo M5s-Lega “oltre al contratto, ha presente la Costituzione”, e che nel rispetto della Carta l’esecutivo riformerà la giustizia tenendo a mente fra l’altro il principio fondamentale della “presunzione di colpevolezza”.
Una gaffe involontaria, certamente, che ha portato a dimenticare l’avverbio “non”, che ribalta il significato del secondo comma dell’articolo 27: “L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”. Nel resoconto stenografico dei lavori dell’assemblea l’errore è stato poi velocemente corretto in “presunzione di non colpevolezza”.
Unica a rimarcare la gaffe, la capogruppo di Fi, Maria Stella Gelmini, nella sua dichiarazione di voto sulla fiducia: “Vogliamo immaginare che sia stato un lapsus legato all’emozione – ha detto – ma lei non ha parlato di presunzione di innocenza ma ‘di colpevolezza’”.