“Scusi, dica, lei, quel signore, ci dica… che ne pensa, lei, dell’esecuzione presso terzi?”. Sondaggio difficile, ca va sans dire. Magari, verrebbe da pensare ingenuamente, sondaggio adatto solo ad un pubblico qualificato. E invece no, come spiega il ministro Alfonso Bonafede su facebook – l’immancabile, sempre democratico facebook – l’imminente riforma del codice civile, presto pubblicata on line, sarà oggetto di “una consultazione pubblica a cui mi piacerebbe partecipassero quante più persone possibili. Non solo gli addetti ai lavori, ma tutti i cittadini!”.
E certo, il parere coram populo sulla riforma del codice naturalmente darà valore aggiunto alla bozza di riforma. Per cui bando alle questioni tecniche – del resto così noiose – bando ai pareri qualificati in commissione. Dall’Alpi alle Piramidi, dalla casalinga di Voghera al meccanico di Crotone, passando forse per qualche (barboso!) presidente emerito della Corte Costituzionale, “il processo civile a misura di cittadino” di cui scrive Bonafede sarà aperto al contributo di tutti.
“Si è chiusa una settimana intensa – ricorda il guardasigilli – in consiglio dei ministri abbiamo approvato la legge sul “Codice rosso” su cui mi auguro ci sia la convergenza di tutte le forze politiche, senza distinzioni. Una settimana in cui abbiamo continuato ad ascoltare gli addetti ai lavori per l’imminente riforma del processo civile. Si tratta di una riforma fondamentale! Abbiamo bisogno di un processo flessibile con tempi certi e brevi. I cittadini devono tornare a rivolgersi alla giustizia con fiducia; gli imprenditori e gli investitori esteri hanno bisogno di sapere che, in caso di contenzioso, non rimarranno incastrati per anni nelle lungaggini del processo. Il rilancio dell’economia passa anche dalla riforma del processo civile”.
Riflessioni ineccepibili, come pure lo stanziamento di fondi per le assunzioni, “sono attualmente previsti 500 miliomi di euro ma non basta – ricorda il ministro – le nuove assunzioni devono muoversi in una cornice processuale “elastica” a seconda della complessità della causa”.
Di qui la considerazione finale: “Sono stati tantissimi i contributi che ci sono giunti da chi è consapevole che da parte del Ministero non ci sono chiusure, nessuna pretesa di avere trovato la strada migliore. Per questo, abbiamo deciso di integrare la bozza di riforma del processo civile con alcuni suggerimenti: insieme ai componenti della squadra del ministero, abbiamo deciso di “riaprire” il testo delle legge per apportare queste prime modifiche, prima di pubblicarla online per una consultazione pubblica a cui mi piacerebbe partecipassero quante più persone possibili. Non solo gli addetti ai lavori, ma tutti i cittadini!” (il punto esclamativo è nel testo, ndr.).
“Quindi, appuntamento per la seconda settimana di dicembre per raccontarvi come abbiamo intenzione di rivoluzionare un ambito che per troppo tempo è stato il tallone di Achille del Paese – conclude Bonafede – sarà l’ennesima occasione per delineare ancora meglio, anche all’estero, la nuova immagine del nostro Paese. Avanti tutta!”.
Anche grazie al contributo di tutti i cittadini, è chiaro. Sperando che qualcuno dei contribuenti di cui sopra abbia almeno preso 18 all’esame.

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