La Deflagrazione dell’Anno Giudiziario

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Gli avvocati ammanettati a Napoli. Gli avvocati fuori dall’aula a Milano nel momento dell’intervento del rappresentante del Csm, Piercamillo Davigo. Gli avvocati che tolgono la toga a Messina e che mostrano il codice penale a Catania. Gli avvocati del Foro di Lanusei che a Cagliari rinunciano alla cerimonia dopo che il Presidente facente funzioni del Distretto ha impedito loro di parlare, fatto inaudito e mai accaduto prima.
Più che di Inaugurazione, forse come da titolo sarebbe più corretto parlare di deflagrazione dell’Anno Giudiziario. “Un panorama desolante quello – commenta da Catanzaro Giovanni Malinconico, coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense – un clima avvelenato che è figlio da un lato di riforme scellerate come quella della prescrizione, dall’altro di atteggiamenti degni della peggiore inquisizione, come quelli mostrati nelle recenti esternazioni del dottor Davigo, secondo il quale non esistono innocenti ma solo colpevoli che l’hanno fatta franca”.
Davanti a simili atteggiamenti l’Ocf, presente con i suoi rappresentanti in tutte le cerimonie delle Corti d’Appello d’Italia, non può non essere solidale con i colleghi che protestano ovunque nel Paese, raccogliendo il malessere profondo della Avvocatura italiana.
“L’inaugurazione dell’Anno Giudiziario dovrebbe essere momento di confronto e dialogo che tuttavia certa parte della politica e della Autorità Giudiziaria hanno preferito rifiutare a priori, ignorando la voce di chi difende e dunque rappresenta i cittadini – conclude Malinconico – Si è così generato un clima di tensione e di contrapposizione del quale non abbiamo ancora visto tutti i frutti avvelenati”.
“La speranza come organismo di rappresentanza dell’Avvocatura è che ciascuna parte trovi il coraggio e la forza di scendere dalle rispettive barricate per tornare a dialogare e così facendo riportare il dibattito verso un clima più costruttivo, a vantaggio di tutti. È quel Patto per la Giurisdizione che l’OCF auspica possa trovare il consenso di tutti: Avvocati, Magistrati e forze politiche”.