La Cassazione: sequestro per 49 milioni alla Lega. Il partito: in tribunale le monete da 10 centesimi

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“Sequestrare alla Lega i conti bancari, depositi e fondi fino a raggiungere 49 milioni di euro”. Lo chiede la Corte di Cassazione, secondo cui i soldi sarebbero provento della truffa allo Stato per la quale è stato condannato in primo grado l’ex leader Umberto Bossi.

La decisione accoglie il ricorso della procura di Genova sul provvedimento del tribunale del riesame che nel novembre 2017 aveva escluso ulteriori provvedimenti restrittivi sui conti della Lega. “La richiesta avanzata, in corso di esecuzione, dal pubblico ministero di estendere l’originario provvedimento cautelare, che era finalizzato alla confisca diretta della somma di euro 48.969.617, anche alle somme affluite in un momento successivo alla data di esecuzione del decreto di sequestro del 4 settembre 2017 sui conti e depositi riferibili alla Lega Nord”.
Secca la replica del partito del ministro Salvini: “Forse l`efficacia dell`azione di governo della Lega dà fastidio a qualcuno, ma non ci fermeranno certo così – spiega Giulio Centemero, deputato della Lega e amministratore del partito – Siamo stupiti di apprendere dalle agenzie, prima ancora che dalla Cassazione, le motivazioni della sentenza… Consci della totale trasparenza e onestà con cui abbiamo gestito il movimento, con bilanci da anni certificati da società esterne, e non avendo conti segreti all’estero ma solo poche lire in cassa visti i sequestri già effettuati, sarà nostra premura portare in monetine da 10 centesimi al tribunale di Genova tutto quello che abbiamo raccolto come offerte da pensionati, studenti e operai durante il raduno di Pontida”.