Quasi 10 mila persone in meno nella pianta organica della giustizia italiana oggi, oltre 16 mila l’anno prossimo e più di 20 mila nel triennio. Insomma, dal 21% di scoperto attuale al 46% dei 2021. Effetto della riforma pensionistica con la famosa quota 100, salvo correttivi piuttosto robusti e veloci da parte dell’Amministrazione.
Sono numeri da brivido, quelli contenuti nel bel pezzo di Alessandra Camilletti per Il Messaggero, elaborati dal quotidiano romano grazie alla collaborazione del CIAG, il Comitato Idonei Assistenti Giudiziari, che da anni si batte per lo scorrimento della graduatoria dei vincitori di concorso. Il rapporto scende anche nel dettaglio della situazione romana: “Il distretto della Capitale prevede attualmente un organico di 4.435 persone ed ha 1.040 posti vacanti, per uno scoperto del 23,45 per cento – si legge nel servizio – Le stime sulla base del mutato assetto della disciplina delle pensioni parlano di una potenziale uscita nel triennio 2019-2021 di un migliaio di persone. Considerata l’ età anagrafica dei dipendenti dell’ amministrazione della giustizia romana, sono in ballo 655 uscite solo quest’ anno, 170 nel 2020 e 173 nel 2021. La stima dello scoperto a fine triennio sale incredibilmente vicino al 50 per cento, al 45,95 per cento”.
“«Numeri impressionanti», sottolinea Emanuela Coronica del Ciag, il Comitato idonei assistenti giudiziari nato nell’autunno 2017 con l’obiettivo di arrivare allo scorrimento integrale della graduatoria che seguì il concorso bandito dal ministero della Giustizia a novembre 2016. In ballo c’erano 800 assunzioni in tutta Italia proprio per la figura di assistenti giudiziari. «Il concorso è terminato con la pubblicazione di una graduatoria con 4.915 persone a novembre 2017 – riepiloga Coronica – Le prime 800 sono entrate in servizio a gennaio 2018. Oggi siamo a 3.058 assunzioni. Restano in graduatoria 1.835”.

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