Intercettazioni e anticorruzione, le linee di Bonafede

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«Via il bavaglio del Pd sulle intercettazioni». Lo annuncia il ministro Bonafede in una intervista concessa a Liana Milella di Repubblica in cui spiega che “La riforma avrebbe portato al voluto concentramento delle informazioni in poche mani con lesione del diritto di difesa, della privacy, nonché con grande danno all’efficacia delle indagini.
In più c’era il rischio evidente di mettere il bavaglio anche ai giornalisti. Il vero scopo era impedire ai cittadini di ascoltare le parole scomode che i politici pronunciano al telefono quando sono indagati o parlano con persone indagate».
Un lungo colloquio in cui si parla anche di anticorruzione: «L’articolato è già pronto e sarà depositato all’inizio di settembre.
Stiamo avviando uno stress test per sottoporlo ad alcuni addetti ai lavori e verificare eventuali criticità perché si tratta di una riforma epocale che farà dell’Italia il paese leader in Europa in materia di anticorruzione, via fondamentale per garantire gli investimenti esteri. Binario differente per gli appalti dove alcuni ministri stanno lavorando al cosiddetto tavolo della semplificazione».
Tra Calamandrei, Davigo e Di Matteo chi sceglie come maestro?, chiede l’intervistatrice. «Scelgo Calamandrei rispetto a qualsiasi altro giurista italiano vivente e non vivente. Lui e Giorgio La Pira sono le mie guide morali e giuridiche».