Parte da Pescara la crociata di sensibilizzazione per tutelare la salute dei bambini in auto. A presentarla Adism, Associazione Difesa Infortunati Stradali e Malasanità, presieduta dall’avvocato Gianluca Sposato.
«L’obiettivo è quello di ridurre drasticamente le vittime minorenni degli incidenti stradali», spiega Sposato secondo il quale siamo di fronte a «un fenomeno inarrestabile e che non è diminuito neppure con l’introduzione del reato di omicidio stradale. Ogni giorno in Italia muoiono 9 persone in incidenti stradali e 700 restano ferite, mentre ogni 15 giorni muore un bambino di età inferiore a 14 anni e 25 bambini restano feriti». Ancora dati: solo un genitore su due, ad esempio, quando è alla guida, assicura i bambini allacciandoli alle cinture. Nel 2018 i minori di 14 anni morti a causa di incidenti stradali sono stati 49, dei quali 25 in automobile, 1 in moto, 11 travolti mentre erano in bicicletta e 12 investiti a piedi. La fascia più colpita va da 0 a 5 anni: ben 22 vittime.
La principale causa di mortalità è rappresentata dalla distrazione per l’utilizzo dello smartphone, che provoca circa il 90% degli incidenti, soprattutto perché usato non per telefonare, ma per scrivere su social, chat e mail mentre si è al volante. Altra causa riguarda il seggiolino, obbligatorio fino ai 12 anni di età e 1,50 metri di altezza, non posizionato nel modo giusto, o non assicurato dalle cinture; infatti, stando alle statistiche del Ministero dei Trasporti, solo il 47% degli italiani li usa ed in modo corretto.
Numeri allarmanti che, segnala Sposato in una lettera inviata al Ministero dei Trasporti, vede in Italia un’incidenza media di sinistri stradali superiore di ben 6 punti rispetto alla media europea, con un costo sociale che si aggira intorno ai 19 miliardi di euro.

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