Con 31 voti ricevuti, l’Avvocato Antonino Galletti, Presidente Emerito dell’Ordine Forense della Capitale, viene eletto al Consiglio Nazionale Forense per il Distretto di Roma (che rappresenterà insieme a Paola Carello di Cassino, che ha ricevuto 16 preferenze) ed è il candidato più votato di sempre al CNF, dopo avere fatto il pieno di consensi con la sua aggregazione elettorale per le elezioni al Congresso ed alla Cassa forense e, ancor prima, al Consiglio dell’Ordine capitolino.
“Ringrazio i tanti Consiglieri degli Ordini del Distretto che mi hanno votato e gli amici Presidenti – il commento del Consigliere Galletti – i quali mi hanno gratificato con un’attestazione di stima e di fiducia tanto ampia da richiedere un impegno straordinario all’altezza delle attese.Sono impaziente di iniziare a lavorare con i colleghi eletti al CNF dagli altri Distretti d’Italia e mostrare nei fatti di aver meritato un consenso ampio del quale vado orgoglioso”.
Quanto al lavoro che attende il nuovo Consiglio nazionale, “sono molte le battaglie che la precedente Consiliatura ha giustamente iniziato e che devono essere portate a termine – prosegue Galletti – penso a questioni di principio come l’inserimento della figura dell’Avvocato in Costituzione, ma anche a questioni più concrete come la difesa dell’equo compenso, lo snellimento della burocrazia giudiziaria, l’implementazione della digitalizzazione della Giustizia, una delle poche cose buone che la pandemia ci ha lasciato. Tutte conquiste che devono vedere l’Avvocatura in prima fila: deve terminare l’epoca di una Giustizia in cui i Magistrati decidono da soli le riforme e coloro che difendono i diritti e le libertà dei cittadini sono trattati come “ospiti” nella casa comune. Per fortuna – conclude il Presidente Emerito del COA Roma – il Ministro Carlo Nordio si è già mostrato, e sono certo si mostrerà in futuro, un interlocutore importante per il mondo forense anche perché, come ha già pubblicamente sostenuto, si sente per metà Avvocato. E questo agli Avvocati non può che far piacere come inizio; il resto lo vedremo a breve alla prova dei fatti o, meglio, delle riforme”.