Il sacrificio di Claris Appiani

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In attesa della presentazione del libro “Tributo di toga”, dedicato alla memoria dei 36 avvocati uccisi dal 1948 a oggi, pubblichiamo l’incipit del capitolo dedicato all’avvocato Claris Appiani, caduto in tribunale a Milano, scritto da Pietro Di Tosto.

“È alla vicenda di Lorenzo Alberto Claris Appiani e al desiderio di raccontarla che si deve la pubblicazione del presente volume.
Lorenzo lo chiamavano il “Conte” per via delle origini nobili della sua famiglia; quel giorno però, il 9 aprile del 2015, era soltanto un giovane di 37 anni che faceva con grande passione l’Avvocato e che, con senso civico, quel giorno, si era recato in Tribunale per adempiere ad un dovere che gli era ben noto: ren-
dere testimonianza in un processo.
Era in aula perché citato come testimone in una causa penale contro Claudio Giardiello del quale Lorenzo aveva curato la difesa fino al sorgere di insanabili dissidi che avevano portato alla rinuncia al mandato e ai procedimenti penali nei quali era stato
citato.
Forse il sesto senso di una madre, forse la percezione ancestrale di un pericolo incombente, quella mattina Alberta Brambilla Pisoni, madre di Lorenzo e Avvocato come lui, lo aveva scon-
giurato: “Per favore, non andare in Tribunale a testimoniare. Potrebbe succederti qualcosa. Lui potrebbe farti del male”.
Lui gli ha risposto: “Mamma, siamo in tribunale, cosa vuoi che mi succeda?”.