Il ministro in diretta Fb: ecco l’avviso da Palermo

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Lo strumento ormai è sempre più spesso quello della diretta facebook. Un mezzo che Matteo Salvini indubbiamente mostra di saper maneggiare da maestro. Così, con un lungo live sul social network, il ministro dell’Interno ha aperto in diretta la busta che poco prima i carabinieri gli avevano consegnato al Viminale da parte della Procura di Palermo, che ha trasmesso gli atti al Tribunale dei Ministri.
Il vicepremier risulta indagato per sequestro di persona aggravato in relazione alla vicenda dei migranti della Nave Diciotti. “Non mi ritengo né un sequestratore né un eversore. E magari mi assolvono”, dice aprendo il plico, per poi proseguire parlando dell’altra vicenda, quella relativa ai 49 milioni della Lega: “C’e’ poi l’altra sentenza in cui mi sequestrano soldi che non ci sono per fatti avvenuti molti anni fa – dice – mi viene il sospetto che c’è qualcuno che ha voglia di fermare Salvini, la Lega e la voglia di cambiamento del popolo italiano. Non ci fermeranno”.
Per poi concludere con una nota polemica: “Qui c’e’ la certificazione che un organo dello Stato indaga un altro organo dello Stato, con la piccolissima differenza che questo organo dello Stato, pieno di difetti e di limiti, per carità, è stato eletto, altri non sono eletti da nessuno… Io rispetto il lavoro della magistratura e attendo con totale serenità. Grazie al procuratore di Agrigento, di Genova, di Palermo. Rispetto il vostro lavoro, fate bene e in fretta: mi date solo più forza. Milioni di italiani vogliono sicurezza, ordine, rispetto e disciplina”.