Il lungo cammino verso la parità di genere

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“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Si apre fra l’altro con una citazione dell’articolo 3 della Costituzione, il Congresso nazionale in corso a Napoli dell’Adgi, l’Associazione che riunisce le donne giuriste d’Italia.

Nel saluto del Presidente Irma Conti, i dati sulla disparità di genere nel mondo forense e le difficoltà vissute da tutti, ma in particolare dalle donne, durante la pandemia. La consapevolezza del lavoro da fare ha portato le donne di Adgi a un percorso che oggi permette di contatre 23 sezioni sul territorio e ad oltre 500 socie. “Come Associazione – spiega l’avvocato Irma Conti, consigliere del COA di Roma – noi socie abbiamo innescato una serie di pratiche virtuose: dalla sostituzione nelle udienze tra le vari parti d’Italia, alla solidarietà alle regioni più colpite, all’approdo digitale, riconosciamolo, rapide e veloci abbiamo fatto un grande passo in avanti… Abbiamo affrontato la inimmaginabile sfida a mani nude, senza trucchi e senza tacchi, volti bianchi anche dopo notti insonni in attesa delle notizie del giorno dopo e ci siamo prese per mano, consultate, consigliate, sostenute e se siamo qui è perché abbiamo vinto la sfida, come donne, avvocate e socie”.
Certo ancora lungo è il cammino per la parità di genere: “Per una donna esiste il problema della credibilità, bisogna dimostrare che si è brave – è la citazione di Marisa Bellisario, dirigente d’azienda scomparsa negli anni Ottanta – Alla donna manca il diritto alla mediocrità, si arriva ad occupare posti importanti solo se si è bravissime. Ma quando ci saranno anche le mediocri, come avviene per gli uomini, vorrà dire che esiste la parità. Occorre quindi dimostrare che a uguali opportunità corrispondono uguali meriti”.
“Ma noi – conclude la Conti – non temiamo il confronto e riteniamo l’uguaglianza di genere un principio fondamentale per un Paese, per l’Europa ed un mondo lungimirante forte e vincente!”