Il ladro malato ha diritto alle cure. Annullata l’espulsione

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Il ladro, anche se recidivo, non può essere espulso perché ha diritto alle cure, che nel suo paese, la Georgia, non sono garantite. E’ una sentenza destinata a far discutere, quella del Giudice di Pace di Reggio Emilia che ha annullato il decreto di espulsione firmato dal questore di Reggio nei confronti di un georgiano di 35 anni, irregolare sul suolo italiano.
La decisione subito suscita le critiche del ministro dell’Interno Salvini, che su twitter scrive “E la chiamano ‘giustizia’. Cambiare tutto”. Un concetto ribadito più tardi in tv ospite di Barbara D’Urso. “Se questo tizio compie un’altra rapina e qualcuno ci andrà di mezzo, lo avrà sulla coscienza non io, ne altri, ma qualcuno che troppo spesso tiene i delinquenti in questo Paese. Delinquenti che invece dovrebbero tornare in casa loro”.
Secondo il giudice, l’uomo “ha il diritto riconosciutogli dalla Costituzione italiana di potersi curare prima di fare rientro in patria”. Il suo legale, l’avvocato Ernesto D’Andrea, aveva impugnato il provvedimento di espulsione appellandosi a una sentenza della Corte costituzionale del 2001 che sancisce il diritto alla salute come “strettamente inerente alla persona umana che compete a tutti, anche agli stranieri qualunque sia la loro posizione rispetto alle norme che regolano l’ingresso e il soggiorno nello Stato”.
Il giudice ha ascoltato anche il medico che ha in cura lo straniero, secondo il quale “un’interruzione della terapia avrebbe aggravato la sua salute fino al rischio di cirrosi epatica”. Un tipo di cure che “sì esistono, ma non sono facilmente accessibili nella nazione caucasica”.