Su Repubblica confida la sua amarezza a Rosario Di Raimondo il giudice della “tempesta emotiva”. “Non ho sdoganato il ritorno del delitto d’onore – spiega – sono sorpreso di tanto clamore”.
“Lui, abituato a giudicare, è finito sul banco degli imputati. Dal suo ufficio in piazza dei Tribunali, nella sede della Corte d’ Appello di Bologna, Orazio Pescatore allarga le braccia e dice che no, «non c’ è stato alcun riconoscimento di attenuanti all’omicidio per gelosia, non era questa la nostra intenzione. E non c’entra nulla il delitto d’onore ». Fuori dai palazzi di giustizia infuoca la polemica per la sentenza che ha ridotto da 30 a 16 anni la condanna di Michele Castaldo, l’ assassino di Olga Matei. Le donne organizzano manifestazioni contro quella « tempesta emotiva » che ha trovato spazio nelle motivazioni. La procura generale, che in aula aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado, farà ricorso in Cassazione”.
«Il nostro compito era valutare la vita dell’ imputato, la personalità nel suo complesso – spiega il magistrato – Come si fa sempre in questi casi. L’ imputato, alle sue spalle, aveva due o tre episodi significativi che hanno avuto conseguenze sulla sua psiche. Quando si discute della pena si valuta la personalità, nella perizia si è tenuto conto del vissuto fragile e debole, che però non giustifica nulla – precisa, quasi a evitare nuove polemiche – Nelle valutazione delle attenuanti generiche ci sono tanti fattori da tenere in considerazione. Castaldo aveva alle spalle una storia pesante, era debole in questo senso, era già stato in cura, soffriva di depressione».

Le password del defunto passano agli eredi
Le password del caro estinto? Passano agli eredi insieme ai beni materiali,